Piccoli nuotatori crescono

di Valentina Laudadio

BOLOGNA - Fornire dati scientifici che siano anche informazioni pratiche. Questo era l'obiettivo di Giorgio Visintin all'inizio del seminario, organizzato dalla lega nuoto Uisp Emilia-Romagna, che si è svolto domenica 13 aprile nell'hotel Airport di Bologna. Il titolo dell'evento "Capacità motorie: il loro sviluppo in età giovanile attraverso la pratica del nuoto" chiarisce già il concetto: l'attività in acqua richiede una grande coordinazione e per questo si caratterizza come una disciplina da intraprendere fin da piccoli, quando si apprende più facilmente. Il professore dell'università di Firenze e della Scuola dello sport Coni, che da anni si occupa di corsi per istruttori di nuoto, non vuole proporre il metodo perfetto. "Questo - afferma Visintin - non esiste, ma vorrei che le persone uscissero da questa sala con degli strumenti e, soprattutto, con dei dubbi".

Il seminario ha tracciato un percorso che va dalla teoria alla pratica, passando attraverso concetti scientifici e deduzioni originali. Visintin ha iniziato parlando della fase dell'apprendimento da un punto di vista neurocognitivo per poi passare ai metodi di insegnamento e concludere con delle nozioni tecniche. È stata sottolineata anche l'importanza dell'ambiente e delle persone che si trovano intorno al bambino. Per imparare, infatti, bisogna essere in un contesto gradevole e positivo: non basta insegnare la tecnica ma c'è bisogno di instaurare un buon rapporto con l'allievo. "Le emozioni - ha spiegato Visintin - giocano un ruolo determinante. Per un apprendimento efficace ci vorrebbe un dosaggio equilibrato di emozioni sia positive che negative". I suoi suggerimenti erano indirizzati a un pubblico formato non solo da istruttori e soci Uisp, ma anche da persone non tesserate interessate all'attività natatoria.

L'evento di domenica scorsa è, in realtà, solo un anello di una catena. "La Uisp - afferma Vincenzo Savelli, coordinatore della commissione tecnica della lega nuoto regionale - ha deciso di tornare a investire nella formazione, rendendo la proposta sistematica e costante". L'evento di Bologna, infatti, si inserisce in un percorso che è partito l'undici gennaio, quando quattro associazioni sportive dell'Emilia-Romagna si sono confrontate sul metodo di insegnamento utilizzato con i bambini. "Quello di oggi - continua Savelli - è un momento più trasversale e teorico. L'allenatore è visto come educatore dei bambini piuttosto che come istruttore". L'incontro di giugno sarà, invece, tecnico: si proporranno dei modelli di allenamento per poi metterli in pratica e studiarne i risultati. "È importante sottolineare - prosegue il coordinatore della commissione tecnica - che questi appuntamenti sono tappe di un percorso curricolare che punta a migliorare la qualità dei nostri operatori".